Federico Marcaccini: il punto sulle opportunità del mercato immobiliare non residenziale in Italia
Nel panorama immobiliare italiano, il mercato non residenziale sta mostrando interessanti dinamiche di cambiamento. Il 2023 è stato un anno particolare che ci ha permesso di osservare diverse tendenze in evoluzione. Abbiamo incontrato Federico Marcaccini, riconosciuto esperto nel settore, per discutere delle prospettive di questo mercato per il 2024.
Commercio al dettaglio e spazi commerciali: un rinnovato interesse
L’ottimismo è palpabile nel segmento dei negozi, testimoniato da un considerevole aumento delle transazioni. “Nel 2023 abbiamo registrato oltre 40mila scambi, con un incremento del 4,5% rispetto all’anno precedente, mostrando un rinnovato interesse verso gli spazi commerciali, soprattutto in regioni meridionali e nelle isole”, illustra Marcaccini. Tale trend suggerisce una possibile ripristina robustezza nel settore del commercio al dettaglio, che risponde agilmente alle necessità dei consumatori.
La ripresa del commercio al dettaglio non è solo un segnale letterale di maggiore affluenza nei negozi, ma riflette cambiamenti più profondi nelle abitudini di consumo. Le nuove generazioni, sempre più attente al valore delle esperienze, preferiscono interazioni dirette e personalizzate. Inoltre, molti rivenditori stanno investendo in strategie omnicanale, combinando esperienze fisiche e digitali per attrarre una clientela più ampia. “Stiamo assistendo a un’integrazione sempre maggiore tra online e offline”, ribadisce Marcaccini, evidenziando come la sinergia tra i due canali possa trasformare il modo in cui i consumatori percepiscono il valore dei prodotti. Questa evoluzione richiede ai proprietari di spazi commerciali di adattarsi prontamente ai cambiamenti, mirando a esperienze cliente coinvolgenti che possano differenziarli dalla pura concorrenza online.
Una nuova era per l’ufficio: verso spazi lavorativi flessibili
Nonostante un leggero calo del 1% nelle transazioni di uffici, il mercato sembra stabilizzarsi. “Assistiamo a una richiesta crescente per ambienti lavorativi flessibili, capaci di adattarsi a diverse modalità lavorative, inclusi co-working e uffici ibridi”, evidenzia Marcaccini. Questo indica un’evoluzione nelle preferenze di modalità lavorative, spingendo verso una maggiore versatilità degli spazi.
La flessibilità non è solo una questione di spazio, ma riguarda anche come gli spazi vengono concepiti e utilizzati. “Le aziende stanno valutando l’importanza del benessere dei dipendenti, e come questo incida sulla produttività”, osserva Marcaccini. Le aree di coworking, ad esempio, non sono più semplici scrivanie condivise ma spazi progettati per stimolare creatività e collaborazione. Le aziende stanno incorporando elementi di design biofilico e aree relax, creando ambienti che favoriscono non solo il lavoro, ma anche il benessere mentale. Inoltre, l’emergere della tecnologia nell’ambiente di lavoro ha reso possibile il monitoraggio delle modalità di utilizzo degli spazi, consentendo agli imprenditori di ottimizzare e adattare le loro strutture alle esigenze in continua evoluzione.
Focalizzazione sul settore industriale: momenti di consolidamento
- Calo delle transazioni del 3,8% nel settore produttivo.
- Marcaccini lo interpreta più come un periodo di consolidamento che una vera e propria ritrattazione.
- Importanza vitale del settore industriale per l’economia nazionale.
- Specularità dell’industria italiana riflettente tanto le sfide globali quanto le peculiarità locali.
Leasing immobiliare: un’opzione vantaggiosa per le PMI
Il leasing immobiliare si conferma un elemento cardine per le piccole e medie imprese. “Offre flessibilità e opportunità, permettendo agli imprenditori di adattarsi in un contesto economico fluttuante senza il peso finanziario dell’acquisto diretto”, commenta Marcaccini. Questo aspetto è cruciale per la mobilità finanziaria delle PMI in tempi incerti.
Le opportunità legate al leasing immobiliare vanno oltre l’aspetto finanziario. Marcaccini sottolinea come il leasing consenta anche una rapidità operativa che è cruciale nel contesto attuale. “In un mercato volatile, la possibilità di ristrutturare o espandere le proprie operazioni senza dover gestire l’onere di una proprietà consente alle PMI di essere più competitive”, afferma. Questa forma di finanziamento permette alle piccole e medie imprese non solo di mantenere la liquidità, ma anche di investire in innovazione e tecnologia. Con una mobilità più agile, le PMI possono reagire rapidamente ai cambiamenti di mercato e sfruttare nuove opportunità, favorendo così un ambiente imprenditoriale più dinamico e reattivo, essenziale per affrontare le sfide future.