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Il conto N26 è pignorabile? Tutto quello che devi sapere

Il pignoramento è un atto con cui avviene l’espropriazione forzata di uno o più beni.

Il denaro giacente su un conto corrente, ma eventualmente anche una parte di quello che si aggiungerà in futuro su tale conto, può essere pignorato da un creditore del tutto o in parte nella maggior parte dei casi.

Il conto in banca è quindi solitamente pignorabile. E può esserlo anche nel caso in cui sia stato aperto presso un istituto di credito non italiano come la banca N26.

Perché il conto N26 è pignorabile

Il conto N26 è pignorabile in quanto la banca N26, essendo tedesca, è tenuta a rispettare le normative europee riguardanti la trasparenza bancaria.

Di conseguenza, può fornire i dati dei propri clienti ogni qualvolta lo richiedano delle disposizioni di legge o un’autorità pubblica (tribunale, procura, agenzia delle entrate, ecc.).

Come funziona il pignoramento

Il pignoramento del conto corrente è possibile quando il titolare di tale conto ha un debito non pagato nonostante abbia superato il termine della scadenza. Il creditore può infatti chiedere il blocco del conto corrente per potersi appropriare della somma di denaro che gli spetta.

Se necessario, può anche beneficiare del tutto o in parte delle entrate che arriveranno sul conto corrente nei periodi successivi al blocco delle somme giacenti.

Cosa prevede la normativa sui pignoramenti

In base alla normativa in vigore sui pignoramenti, un creditore che ha a disposizione un documento (assegno o cambiale, ad esempio) che dimostra il debito, può chiedere il blocco delle somme giacenti in banca appartenenti al debitore. E appropriarsi anche di somme di denaro future del debitore sino all’estinzione del debito.

Per fare questo, si rivolge a un ufficiale giudiziario. Se necessario, il creditore potrà pignorare anche, del tutto in parte, le somme che il debitore guadagnerà in futuro sino all’estinzione del debito.

Se invece il creditore non dispone di documenti che dimostrino il debito, deve fare una causa di accertamento del credito allo scopo di chiedere la condanna del debitore al versamento delle somme dovute.

Gli stati membri dell’Unione Europea si sono accordati per alcune convenzioni che consentono il pignoramento dei beni collocati in altre nazioni. Per cui, anche se il conto corrente appartiene a una banca tedesca e non italiana (come nel caso di N26), è ugualmente pignorabile.

Quale conto corrente viene pignorato

Tranne in rari casi descritti nel paragrafo successivo, per legge i conti correnti possono essere pignorati ogni qualvolta risulti necessario, a prescindere dalla banca con cui sono stati aperti.

Il creditore che vuole pignorare un conto corrente non ha la necessità di conoscere il numero di conto o la tipologia di contratto del debitore: può limitarsi a inviare una notifica dell’atto di pignoramento alla banca di cui il debitore è cliente.

Per conoscere la banca del debitore, il creditore può rivolgersi all’anagrafe dei conti correnti, alla quale ha facoltà di accedere una volta ottenuta l’autorizzazione del Presidente del Tribunale.

Tuttavia, nel caso di conti all’estero diversi da quelli provenienti da banche dell’Unione Europea, in certi casi è più difficile effettuare il pignoramento. Se non si conosce l’ubicazione della banca in cui il conto è stato aperto, e se non si è a conoscenza dell’effettiva esistenza di tale conto perché il debitore non lo ha dichiarato al fisco, potrebbe rivelarsi necessario rivolgersi ad agenzie esperte in recupero crediti internazionali.

Quali sono i conti correnti non pignorabili

Vi sono diverse limitazioni che impediscono, di fatto, il pignoramento delle somme di denaro appartenenti a un debitore:

  • Un conto corrente non è pignorabile quando è in rosso.
  • Si evita il pignoramento anche nel caso dei conti correnti affidati: cioè quelli che includono la somma messa eventualmente a disposizione dalla banca per il cliente per un periodo di tempo determinato o indeterminato.
  • Sono impignorabili anche i conti correnti sui quali viene accreditata la rendita di una assicurazione sulla vita.
  • Non si possono pignorare nemmeno i conti correnti su cui sono accreditati assegni di accompagnamento per disabili o pensioni di invalidità, se questi non vanno a unirsi a redditi di altro genere.

Ci sono anche situazioni in cui il pignoramento può essere soltanto parziale, ad esempio quando il conto è cointestato.

Inoltre, in diversi casi i conti correnti con redditi da lavoro e da pensione possono essere pignorati solo parzialmente:

  • La somma già presente sul conto al momento della notifica dell’atto di pignoramento, non è pignorabile se non supera il triplo dell’assegno sociale (che corrisponde a circa 1376 euro).
  • Per le mensilità che vengono versate in seguito, il pignoramento avviene soltanto fino ad un massimo di 1/5 rispetto all’importo di stipendio o pensione.
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