Codice tributo 3843: a cosa si riferisce, come e quando si utilizza
Il codice tributo 3843 è necessario per identificare il pagamento dell’addizionale comunale Irpef, e più precisamente il versamento dell’acconto, pari al 30% dell’intera cifra dovuta. Oltre alle aliquote nazionali Irpef, variabili progressivamente in funzione del reddito, la normativa permette infatti ai Comuni di imporre un’aliquota aggiuntiva. Il codice 3483 va dunque indicato per il primo versamento dell’anno. Per il saldo dell’addizionale comunale Irpef deve invece essere indicato un altro codice, il 3844.
Un codice per ogni tipologia di versamento
Va sottolineata subito l’importanza di utilizzare il codice giusto per ogni versamento di imposta per non incorrere in problemi, contestazioni ed eventuali sanzioni dovute a errori sì formali, ma non per questo meno sgradevoli da risolvere. Il caso dell’Irpef risulta particolarmente significativo, dal momento che l’assolvimento degli obblighi del contribuente comporta diverse tipologie di versamento (riferite appunto alle addizionali regionali e comunali, che si possono saldare con acconto e saldo o in soluzione unica). All’imposta nazionale sui redditi si affiancano dunque imposte locali e a ogni tributo risultano associati codici specifici, che variano anche se riferiti a interessi, pagamenti dilazionati, o infine all’utilizzo dell’istituto del ravvedimento.
Quando si utilizza il codice tributo 3843
Chiarita l’importanza del codice, resta ora da mettere meglio a fuoco come e quando deve essere utilizzato. L’utilizzo principe avviene in fase di compilazione del Modello F24 per il versamento delle imposte, nel quale risulta un elemento essenziale.
Come inserirlo nel Modello F24
Trattandosi in questo caso di imposte locali, è necessario fare riferimento alla sezione “Erario” del Modello (Imu e altri tributi locali). Qui, nella prima colonna, va inserito il codice del proprio Comune, cioè quello dove il contribuente ha domicilio fiscale al 31 dicembre dell’anno al quale l’addizionale fa riferimento. Le colonne successive, dalla seconda alla sesta, non devono essere compilate dal contribuente. Nella settima colonna, nel caso dell’addizionale comunale Irpef (acconto) va appunto inserito il codice tributo 3843. Infine, un cenno alle altre colonne. L’ottava è riferita alla rateazione: il tributo può infatti essere versato in più rate, che vanno specificate nelle apposite caselle; la nona colonna è relativa all’anno di riferimento, mentre la decima colonna va compilata inserendo gli importi a debito. L’undicesima colonna non va invece compilata. Restano infine la riga “totale” – nella quale vanno riportati gli importi complessivi a debito e quelli a crediti di tutta la Sezione Erario – e la riga “saldo”, che risulta dalla differenza dei precedenti importi.
Quali contribuenti riguarda
Il codice 3843 – Addizionale comunale all’Irpef, Autotassazione, acconto – riguarda una platea di contribuenti tra le più vaste. Ecco le categorie che ne debbono fare uso:
- Dipendenti e pensionati
- Persone fisiche non titolari di partita Iva
- Collaboratori coordinati e continuativi
- Lavoratori occasionali
- Imprenditori artigiani e commercianti, agenti e rappresentanti di commercio
Lavoratori autonomi, professionisti titolari di partita Iva iscritti o non iscritti in albi professionali - Società di persone, società semplici, Snc, Sas, Studi Associati
Cosa fare per correggere eventuali errori
In caso ci si accorga di errori commessi durante la compilazione, per esempio perché si è indicato un codice sbagliato, è possibile muoversi anticipatamente anziché aspettare la sanzione. A tal fine va è opportuno inoltrare una segnalazione all’Agenzia delle Entrate, utilizzando il servizio telematico “Civis Modifica F24”. Il canale di assistenza fiscale Civis è disponibile online all’indirizzo: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/servizi/servizitrasversali/assistenza/civis.
Ulteriori precisazioni su codici tributo, circolari e istruzioni dettagliate sono reperibili attraverso l’efficace motore di ricerca presente nel sito dell’Agenzia delle Entrate, all’indirizzo: https://www.agenziaentrate.gov.it/.