Verbale di riconsegna dell’immobile: che cos’è e come si compila
Quando un contratto di locazione giunge alla scadenza, sarebbe buona norma che fosse compilato e, naturalmente, sottoscritto dalle parti, un documento, detto verbale di riconsegna immobile o anche verbale di riconsegna chiavi.
Che cos’è il verbale di riconsegna immobile
Le parti di un contratto di locazione sono due: il locatore, cioè il proprietario dell’immobile, e il locatario o conduttore, cioè chi prende in affitto l’immobile.
Le disposizioni del nostro Codice Civile obbligano il proprietario a consegnare l’immobile in buono stato di manutenzione e l’inquilino a restituirlo nelle stesse condizioni, tenendo conto della normale usura dovuta al passare del tempo. Su qualsiasi contratto di locazione appare sempre una clausola che recita consegnato in buono stato di manutenzione.
Con la firma del contratto, la clausola viene accettata: l’immobile dovrà così essere restituito. Per evitare problemi, al termine del periodo di affitto, sarebbe buona norma redigere e sottoscrivere un documento che riporti fedelmente tutte le condizioni.
Nel caso di un immobile ammobiliato, occorre dettagliare lo stato di ogni arredo, magari attraverso video o fotografie, specialmente se ci sono oggetti di valore. Sarebbe opportuno sottoscrivere un simile verbale, detto di consegna, anche all’atto della firma iniziale del contratto, così da poter effettuare un confronto preciso.
Come si compila il verbale di riconsegna di un immobile
Come ogni scrittura che regola i rapporti tra privati, questo verbale deve rispondere a requisiti di chiarezza e di completezza. Solo così, nello sfortunato caso che ci siano delle controversie insanabili , potrà essere utilizzato davanti al giudice.
I requisiti che devono comparire su questo documento sono i seguenti:
- l’indicazione precisa dell’indirizzo a cui si trova l’immobile. Ricorda di usare i dati ufficiali, senza aggiungere né togliere niente, in modo da consentire un’identificazione univoca
- la data completa della compilazione
- i nomi, completi, del proprietario e del conduttore. Oltre a loro si possono indicare anche eventuali testimoni o periti, cioè i tecnici che danno valore al giudizio delle condizioni in cui si trova l’immobile
- se presenti, è buona regola indicare le letture dei contatori di utenze, come gas, energia elettrica o acqua
- devono essere elencati e descritti, in modo chiaro e dettagliato, gli eventuali problemi e danni riscontrati
- l’espressa dichiarazione dell’affittuario di non avere in sospeso pagamenti relativi all’immobile che potrebbero essere richiesti al proprietario, ma non di competenza di quest’ultimo
- l’affermazione del proprietario che provvederà alla restituzione della caparra, con l’indicazione dettagliata del metodo di pagamento, assegno, bonifico o altro. A questo proposito ricordiamo quanto sia importante, in questo verbale, come in altra documentazione ufficiale tra privati, indicare i termini ultimi per eseguire quanto promesso.
Che cosa accade se l’immobile non viene restituito in condizioni perfette
Se nel verbale di consegna viene annotato un danneggiamento che non sia imputabile al normale deterioramento dovuto al tempo, il proprietario non può, in autonomia, compensare quanto gli spetta in pagamento con la caparra che deve restituire. La caparra può essere trattenuta solo in caso di danni evidenti, da non confondere con la normale usura.
Tuttavia, si possono presentare dei problemi quando proprietario e conduttore non si trovano d’accordo nel valutare il danneggiamento dell’immobile.
Nel tempo ci sono state molte discussioni su questo problema e molte volte i giudici hanno incontrato difficoltà nel chiarire i comportamenti dovuti. Con una sentenza, la Corte di Cassazione ha fugato ogni dubbio, indicando che spetta al conduttore l’onere di provare che non si tratta di un danno derivante dalla propria responsabilità.