Codice tributo 3813: a cosa si riferisce e come si registra
Nella compilazione del Modello F24, particolare importanza assume il codice-tributo, identificativo dell’imposta o della tassa che il contribuente si appresta a pagare. L’errata indicazione del codice può comportare, oltre al pagamento di un tributo non richiesto, l’applicazione di pesanti sanzioni.
Per evitare di cadere in errore, è opportuno comprendere il significato e la corretta modalità di impiego dei codici-tributo assegnati dall’Agenzia delle Entrate alle imposte, ai crediti e alle sanzioni che ricorrono nella redazione del modello unificato.
Codice-tributo 3813: a cosa si riferisce
Il codice-tributo 3813 è probabilmente il codice più noto a coloro che esercitano attività autonoma, poiché si utilizza per il pagamento della seconda rata di acconto, o della rata unica, dell’IRAP, ossia l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive. I lavoratori autonomi e le imprese sono assoggettati a questa imposta, la cui entità si determina in base al Valore della Produzione Netta per un’aliquota che varia in funzione della Regione o della Provincia Autonoma nella quale ha sede l’attività.
Le Regioni, infatti, in base al Decreto Legislativo 446/1997 istitutivo dell’imposta, incassano il 90% del tributo e possono modificare l’aliquota ordinaria, attualmente del 3,9% e diversificarla in base alle categorie di attività.
Occorre però prestare particolare attenzione a non confondere il codice 3813 con il codice 3812. Quest’ultimo si impiega per il pagamento della prima rata di acconto dell’IRAP, con scadenza al 16 giugno di ogni anno, mentre il 3813 si utilizza per il pagamento della seconda rata di acconto dell’imposta, generalmente e salvo eventuali proroghe, in scadenza al 30 novembre.
Qualora il contribuente opti per il pagamento dell’acconto IRAP in una soluzione unica, il codice-tributo da riportare nel Modello F24 è sempre il 3813.
Come si registra il codice-tributo 3813
Chiarito a cosa serve il codice-tributo 3813 e in cosa differisce dal codice 3812, occorre definirne le modalità di impiego nella compilazione del Modello F24.
Una volta redatta la Sezione Contribuente, comune a tutti i modelli di versamento, mediante l’inserimento di domicilio fiscale, dati anagrafici e codice fiscale del soggetto tenuto al pagamento del tributo, si passa alla Sezione Regioni, specifica per il versamento delle imposte regionali.
In questa sezione, nell’apposito campo, va inserito il codice identificativo della Regione o della Provincia Autonoma dove ha sede l’attività produttiva. L’elenco di tali codici è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Nel campo successivo va immesso il codice-tributo 3813, mentre la casella seguente, che riporta la dicitura rateazione/mese rif. va lasciata in bianco. Si prosegue con l’inserimento dell’anno di riferimento del tributo quindi, nella casella relativa agli importi a debito versati, va indicata l’entità dell’acconto.
Rimediare agli errori
Nel caso che gli importi della rata di acconto siano calcolati in difetto o qualora il pagamento venga effettuato dopo la scadenza prevista, è importante ricordare l’istituto del ravvedimento operoso che soccorre i contribuenti consentendo loro di sanare eventuali errori e non incorrere in gravose sanzioni.
Condizioni essenziali affinché si possa ricorrere a questo istituto sono:
- che il pagamento sia spontaneo;
- che non sia trascorso più di un anno dalla data di scadenza del mancato pagamento;
- che si tenga conto degli interessi maturati e della sanzione, applicata in misura ridotta.